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Marrakech

I primi giorni, del nostro viaggio, li trascorriamo in questa vivacissima città. Il primo tour prevede una lunga passeggiata nella Medina… l’albergo dista circa 3,00 km dalla popolatissima piazza Jemaa-El-Fna. Sveglia di mattino presto e zaino in spalla. Subito ci cominciano a suonare tutti i taxi che incontriamo, con inversioni di marcia e tentati approcci per farci salire a bordo. Anche un vecchietto con un bellissimo carro dell’immondizia trainato da un asino si offre volontario, l’olezzo di quel carretto si poteva sentire molto bene anche a metri di distanza…

Stradine Medina

Arriviamo in piazza Jemaa-El-Fna molto presto, ancora ci sono poche persone per le strade. Attraversiamo in lunghezza tutta la piazza per entrare nei labirinti della Medina.

Una volta entrati in quell’intreccio di vicoli e vicoletti puoi dire addio tranquillamente al senso dell’orientamento.   Subito si avvicinano dei locali che si propongono di farci da guide, prendono circa 100 Dirham e si offrono di accompagnarci nei grovigli della Medina. Noi abbiamo sempre rifiutato, anche se non sono assolutamente sgradevoli o molesti, almeno le persone che abbiamo incontrato. Un Consiglio che vi posso dare è quello di perdervi completamente all’interno della Medina, soltanto cosi ne potrete capire la vera essenza e ritrovarvi in posti davvero particolari e ricchi di immagini popolari.

 

Concerie Bab Debbagh…

La prima destinazione del giorno sono le concerie di Bab Debbagh, un posto davvero d’altri tempi. Per arrivare a destinazione, ci siamo persi innumerevoli volte. Abbiamo capito di star sulla strada giusta quando abbiamo cominciato a sentire un odore molto pungente di ammoniaca. Finalmente abbiamo trovato l’entrata per le concerie. All’ingresso di Bad Debbagh ci ferma subito un signore (un piccolo uomo sulla cinquantina) che ha in mano un mazzetto di menta. Capiamo subito le sue intenzioni e gli chiediamo quanto volesse per portarci a visitare le concerie. Ci risponde che gli possiamo fare un’offerta alla fine del giro.
Il piazzale delle concerie è veramente enorme, l’odore non è cosi fastidioso come  immaginavamo, all’interno possiamo scattare liberamente foto e girare intorno le vasche. La guida non conosce molto bene l’inglese, ci fermiamo a parlare con due signori che lavorano nelle concerie, uno di loro capisce anche abbastanza bene l’italiano. Entrambi lavorano all’interno delle tipiche vasche tonde delle concerie marocchine, immersi fino alla vita nel liquido con il quale puliscono e trattano le pelli. Il liquido è composto soprattutto da guano di piccione, ricco di enzimi pancreatici. Appena usciti dalle concerie la guida, molto furbamente, ci porta all’interno di un negozio di pelli, saliamo tre rampe di scale e ci troviamo in un balcone che si affaccia direttamente sulle concerie, entriamo nello spaccio dove ci aspetta un abile commerciante e la guida dietro di noi chiude le porte. I marocchini commercialmente sono dei fenomeni… Mi raccomando non fatevi intimorire da queste cose, loro vogliono semplicemente commerciare e vendere, non rubarvi! Appena entrati nel bazar il mercante di pelle ci toglie la menta dalle mani dicendo che nel suo locale non c’è puzza e quindi non serve, sicuramente quella menta verrà ridata alla guida per essere riutilizzata con altri turisti. Un ottimo riciclo delle piantine di questa essenza! Nel negozio noto un portafoglio di pelle piccolo molto carino, al prezzo di 400 Dirham (circa 40,00€). Alla fine, dopo una contrattazione, me lo vende a 150 Dirham (circa 15,00€), facendo finta di essere anche scocciato.Usciamo dal negozio, non vedendo la nostra guida ci dirigiamo verso la labirintica Medina, il tempo di percorrere 100 metri ed ecco che si affretta a raggiungerci. Gli lasciamo 50 Dirham e ci salutiamo.

Concerie Bad Debbagh
Concerie Bad Debbagh

 

La prossima tappa prevede la visita ai Jardin Secret, ci immergiamo nuovamente nei vicoli della Medina. Ormai il perdersi è diventato normale, più che perdersi lo definirei uno smarrirsi consapevolmente oppure un vagare meravigliati. La Medina è molto viva, commercianti, gente che beve il thè, persone che discutono animatamente, macellerie all’aria aperta con la carne esposta all’attacco delle mosche, pollai dove puoi scegliere il pollo vivo che verrà preparato sul posto soltanto per te, tappeti di ogni tipo e grandezze. Il tutto racchiuso in una cornice di grovigli di stradine, in una parola, semplicemente “Medina”.

 

Jardin Secret e Jardin Majorelle…

Le Jardin Secret sono immersi nel cuore della “Città Vecchia” ed è molto curioso, si passa dalla polverosa e frenetica Medina alla tranquillità e regalità dei giardini. Alberi ad alto fusto, fiori e piante grasse. Piastrelle a mosaico che decorano stradine, porte, archi e fontane. Un piccolo paradiso! All’interno dei giardini c’è un bar, dove ordiniamo il nostro primo thè caldo alla menta, da quel momento lo prendiamo circa 3-4 volte al giorno, un’usanza tipica delle persone del Marocco.

Jardin Secret

 

Usciti dai giardini, ci dirigiamo in Piazza Jemaa-El-Fna, molto vicina. Nella piazza si può trovare veramente ogni cosa, dipende dall’orario nella quale si visita. Incantatori di serpenti e addestratori di scimmiette (purtroppo) sono all’ordine del giorno. Banchetti con lo “street food”, bibitari e venditori di frutta.

Dalla piazza prendiamo l’autobus (prezzo circa 0,40€) e ci dirigiamo nei più grandi e conosciuti Jardin Majorelle. Lontani dalla Medina sono siti nella zona nuova di Marrakech, un bellissimo giardino botanico assolutamente da visitare. La caratteristica peculiare di questo giardino sono i colori e il contrasto tra di essi. Spicca uno in particolare tra tutti, le Blue de Majorelle che trasmette un senso di pace e beatitudine. Tutte le strutture, dai muretti alle costruzioni, sono dipinti con questo blue che crea una scala cromatica con gli altri colori che sembra di vivere in un quadro impressionista.

Jardin Majorelle

 

Piazza Jemaa-El-Fna…

La seconda giornata a Marrakech è un po’ più turistica, il tour prevede la visita: del quartiere ebraico, dei giardini Menara, delle tombe Saadian e del bellissimo Palazzo Bahia, infine la Moschea della Kutubiyya, un importantissimo sito religioso di riferimento, un edificio caratteristico dell’architettura islamica.

Berber women

Nel pomeriggio ci dirigiamo nuovamente verso la Medina per cominciare a fare un po’ di shopping. Andiamo in un’erboristeria consigliata dalla compagnia con la quale siamo partiti. All’entrata ci sono tre donne berbere che macinano i semi di Argan, ovviamente fanno molta scena… un signore che parlava perfettamente l’Italiano ci accompagna all’interno di una stanza e ci fa mettere a nostro agio insieme ad altri connazionali  e incomincia una vera e propria compravendita. Prima ci spiega tutti i prodotti, compreso il famoso olio di Argan. Ci passano dei cestelli nei quali possiamo mettere per alzata di mano, i prodotti ai quali siamo interessati. Compriamo Olio di Argan in abbondanza…

Un altro interessante posto dove comprare oggetti tipici lo troviamo vagando nelle stradine nei pressi di Jemaa-El-Fna, un Suq (mercato diviso in corporazioni) molto fornito. Ricco di prodotti tipici e di buona qualità. Colgo subito l’occasione per comprarmi il Tegelmust, una fascia in cotone utilizzata dalle popolazioni del Sahara (Tuareg) per proteggersi la faccia nel deserto. Sono molto contento del mio acquisto, il migliore di tutto il viaggio! Anche per questo acquisto c’è stata una lunga trattativa, da 40,00€ fino a 20,00€. Lasciato il Suq passiamo la serata nella calda piazza Jemaa-El-Fna tra canti e balli, attenzione va prestata soltanto agli incantatori di serpenti e addestratori di scimmie che chiedono molti soldi agli ignari turisti per farsi delle foto con gli animali, noi ne siamo stati alla larga perché non ci piacciono certe pratiche. Attenzioei anche alle tatuatrici di strada che utilizzano prodotti chimici che fanno male alla pelle. Per il resto immergetevi completamente nella piazza più vivace e colorata  di tutta l’Africa al ritmo di musica e balli, un’esperienza dal sapore Arabo.

 

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