Pizzo D’Intermesoli da Campo Imperatore
Oggi vi porto nel cuore del Massiccio del Gran Sasso, uno degli itinerari più belli dell’Appennino. Il trekking ci porta sulla terza vetta più alta del Gran Sasso, Pizzo D’Intermesoli (2635 m).
Parcheggiamo la macchina a ridosso dell’albergo di Campo Imperatore (2130 m). È l’ora del crepuscolo quando incominciamo l’ascesa. Dopo circa 20 minuti arriviamo al Rifugio Duca degli Abruzzi (2388 m), la prima tappa del giorno. Lo scenario che si presenta dal rifugio nell’ora dell’alba è qualcosa di inspiegabile. Il sole lentamente si leva dal Mare Adriatico illuminando tutta la sottostante piana di Campo Imperatore. Le prime montagne che vengono colorate dai raggi del sole sono: Monte Camicia e Monte Prena. Poi il Corno Grande proprio sopra di noi, bellissimo, imponente e roccioso si colora di rosa creando un’atmosfera alpina tutta da respirare.
In direzione nord-est il primo ad illuminarsi è Pizzo Cefalone, invece rimangono nella penombra il lontano Monte Corvo e la cima del giorno, Pizzo D’Intermesoli.
Dal Rifugio voltiamo a sinistra e cominciamo a camminare in direzione di Pizzo Cefalone fino a raggiungere il vicino Monte Portella.
Il cammino attraversa un sentiero di cresta fino ad arrivare al Passo della Portella. Adesso voltiamo a destra, a sinistra il sentiero continua per Pizzo Cefalone (Via normale Cresta E). Si scende, puntando i tacchi su un ghiaione fino ad arrivare sotto le pareti rocciose del Pizzo Cefalone. Lo scenario è stupendo, si possono mirare il Pizzo D’Intermesoli e il Corno Piccolo separati dalla Val Maone, una delle più belle valli glaciali dei Massiccio del Gran Sasso.
Da adesso il sentiero risale abbastanza velocemente, ed ecco che abbiamo un incontro ravvicinatissimo con i Camosci dell’Appennino, da così vicino non li avevo mai visti. Dapprima scappano, poi si fermano su di una roccia al sicuro per controllare i nostri spostamenti.
Arriviamo alla Sella del Cefalone, a sinistra il sentiero conduce sulla vetta del Pizzo Cefalone (Via normale Cresta N).
Noi proseguiamo verso destra e in breve tempo dopo una leggera discesa ci troviamo nella Sella dei Grilli, ai piedi di questa stupenda montagna, Pizzo D’Intermesoli. Quest’ultimo tratto di ascesa è il più difficile, il prato erboso lascia spazio al ghiaione e alla roccia, cominciando a diventare sempre più ripido e deciso. Continuiamo fino a raggiungere un canale di roccia dove c’è un facile passaggio di primo grado (I). A questo punto la salita si fa un po’ più dolce e si raggiunge la vetta del monte. Ad aspettarci sulla cima la madonnina di Pizzo D’Intermesoli, installata al posto della classica croce.
Siamo completamente da soli, il cuore comincia a rallentare e i respiri si fanno più profondi. Il vento in lontananza comincia a muovere grandi banchi di nubi che dal Monte Corvo volano fino a Pizzo Cefalone e noi con la mente insieme a loro. Se il Massiccio del Gran Sasso è il cuore dell’Appennino, Pizzo D’Intermesoli è il cuore del Massiccio del Gran Sasso. Sotto di noi le due valle glaciali, la Val Maone che separa Pizzo D’Intermesoli dal Corno piccolo e la Valle del Venacquaro che lo separa dal Monte Corvo. Il Corno grande svetta imperioso, a fianco il Corno Piccolo. La più bella prospettiva che si possa avere sul Massiccio del Gran Sasso.
Rimaniamo circa 30 minuti sulla vetta di questa montagna, fino a quando il mare di nubi raggiunge anche Pizzo D’Intermesoli. Decidiamo di fare una cosa che sconsiglio, sulla vostra destra in direzione del Monte Corvo c’è una discesa sul ghiaione che scende molto velocemente sulla Sella dei Grilli. Per chi non è veramente esperto consiglio di riprendere il sentiero dell’andata, quello segnato, per riscendere.
Ritornati sulla Sella dei Grilli, felicissimi dello spettacolo che ci ha offerto Pizzo D’Intermesoli, decidiamo di andare a raggiungere la sommità di Pizzo Cefalone, non vogliamo finire la nostra giornata di escursioni, immersi nelle meraviglie di questo massiccio montuoso…